La carta ittica rappresenta uno strumento a disposizione delle amministrazioni provinciali finalizzato a prendere coscienza del territorio, ponendo le basi per la definizione di strategie gestionali efficaci.
Risultato di una carta ittica è lo studio delle vocazioni faunistiche, stato dell’ittiofauna, produttività potenziale, qualità biologica ed integrità degli ecosistemi fluviali.
Comunemente si distinguono carte ittiche di primo e di secondo livello.
Una carta ittica di primo livello nasce da una analisi qualitativa, sufficiente a descrivere in maniera efficace le realtà territoriali provinciali.
La determinazione del piano sperimentale di campionamento ed in particolare la scelta del numero e dell’ubicazione delle stazioni di campionamento devono avvenire sulla base dei seguenti principi:
- Garantire una copertura il più possibile omogenea dei diversi bacini idrografici e dei comprensori di bonifica.
- Descrivere i diversi contesti ecologici presenti nel territorio provinciale.
- Rappresentare le realtà gestionali (aree protette o sottoposte a particolari regimi di pesca).
- Apportare informazioni riguardanti situazioni di particolare interesse gestionale segnalate dalle autorità provinciali.
Obiettivo di una carta ittica di secondo livello è fornire informazioni più precise relative a situazioni ambientali di particolare interesse rilevate nella carta ittica di primo livello e porre al contempo le basi per una attività di biomonitoraggio nei punti “strategici” individuati sul territorio.